3a edizione - Da vicino, da lontano. Fotografia ed etica.

21 novembre 2022
23 gennaio - 27 febbraio - 24 marzo 2023

La lontananza rimpicciolisce gli oggetti all’occhio,
ma li ingrandisce al pensiero.
Preferiamo guardare vicino da lontano o lontano da vicino?


Il tempo ha cambiato le percezioni che abbiamo del vicino e lontano. Le distanze culturali sono cambiate nella storia dell’uomo, come la diversità di valore o le disparità di condizioni sociali. Di sicuro sono cambiati, accorciandosi, i tempi di percorrenza tra i luoghi grazie ai mezzi di trasporto; le distanze dagli oggetti desiderati grazie ad Amazon e il distacco tra le persone grazie ai social network.

In fotografia non c’è vicino e non c’è lontano. Non esiste una distanza obiettiva, ogni fotografo si colloca di volta in volta ad una personale distanza emotiva.
Dato il ruolo ormai predominante che l’immagine riveste nel nostro quotidiano, soprattutto nell’informazione, la distanza ha una certa importanza sulla nostra coscienza individuale. Le riflessioni innescate dall’osservare certe immagini misura il nostro pensiero e proietta la nostra tolleranza nei confronti dell’etica dell’autore e della necessità di documentare la storia moderna.

“Non c’è documento della civiltà che non sia anche, allo stesso tempo, documento della barbarie”: parlando di fotografia, il celebre aforisma di Walter Benjamin vale anche se rovesciato. Ogni immagine di sofferenza non solo dice “È così” ma anche, implicitamente, “Così non deve essere”; non solo “questo accade” ma anche, implicitamente, “questo non deve più accadere”. La documentazione della sofferenza è un documento di protesta: ci mostra quello che accade quando distruggiamo il mondo.” Susie Lindfield

Tutti gli incontri saranno ospitati presso Vecomp Academy - via Dominutti, 2 - Verona
Per partecipare inviare una e-mail di registrazione a: info@magazzinoverona.it
 

PROGRAMMA

LUNEDÌ 21 NOVEMBRE 2022
MARCO BRIONI
SUSIE LINDFIELD: fotogiornalismo e diritti umani.


Guardare certe immagini, e imparare a vedere le persone ritratte, è un atto eticamente e politicamente necessario che ci lega alla nostra moderna storia di violenza e misura la nostra tolleranza nei confronti della crudeltà.

LUNEDÌ 23 GENNAIO 2023
FABIO BUCCIARELLI
L’IMPEGNO: le immagini del nostro tempo e la coscienza individuale.


Gli avvenimenti che scuotono la società, cosa scegliere di raccontare, dove puntare il proprio sguardo. La responsabilità sociale di un fotografo e dell’importanza di una maggiore diffusione di una cultura fotografica nel raccontare un’informazione. Cosa significa essere artefici di un’iconografia necessaria per una presa di coscienza della società. Un’immagine vale più di mille parole?

LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2023
GIOVANNI COBIANCHI
L’INCONTRO CON L’ALTRO: un approccio che mette al centro la relazione, in contesti instabili e poco accessibili.


Quanto siamo disposti ad ascoltare prima di scattare fotografie? Quanto tempo ci vuole in un reportage per raccogliere le immagini necessarie a raccontare con dignità e accuratezza? Un viaggio attraverso una fotografia lenta, senza idee predefinite e il cui spirito sia mosso dall’incontro con l’altro, dalla relazione.

VENERDÌ 24 MARZO 2023
PAOLO MARCHETTI
PUNTI DI VISTA: la distanza come strumento necessario e parte vivida del racconto stesso.


Riflessioni sul valore della distanza fisica in relazione all’angolo di copertura delle focali con dirette conseguenze sulla distanza emotiva che una foto, una sequenza e un racconto sono in grado di generare.
 

I RELATORI

MARCO BRIONI
Ha studiato fotografia dal 2006 al 2008 al Ken Damy Fine Art Museum.
Da diversi anni lavora sui mutamenti urbani e paesaggistici causati dai cataclismi storici, economici e sociali.
Nel 2010, assieme ad altri due fotografi, ha documentato il disfacimento delle architetture agricole mantovane abbandonate dai proprietari per la crisi economica. Il progetto collettivo è stato esposto in diverse città europee dal 2010 al 2015.
Dal 2012 al 2016 Ha realizzato uno studio sui campi di concentramento e sui luoghi di detenzione nazisti in Europa (NO-MORE) e documentato le conseguenze architettoniche, urbanistiche e sociali delle partizioni fisiche delle città di Berlino, Belfast e Nicosia (CIT|IES).
Nel 2015, assieme a Ruggero Ughetti, ha creato “Frammenti di fotografia”, realtà culturale che si occupa di raccontare la fotografia, la sua storia,i suoi protagonisti e il suo linguaggio, collaborando con importati istituzioni quali Festivaletteratura, Festival della Fotografia Etica e Fondazione Palazzo Te.
Dal 2018 è Tutor FIAF e presta il proprio operato nell’ambito di incontri culturali e letture portfolio.

FABIO BUCCIARELLI
Fotografo, giornalista e autore, si dedica al fotogiornalismo documentando i conflitti e le conseguenze umanitarie delle guerre.
Ha ricevuto i più prestigiosi premi internazionali tra cui, nel 2013, la medaglia d’oro Robert Capa dell’Overseas Press Club of America per la copertura della guerra siriana. Fra gli altri riconoscimenti, il World Press Photo, VISA d’Or News di Perpignan, Lucie Impact Award, Prix Bayeux-Calvados for War Correspondents, Yannis Behrakis International Award, Istanbul Photo Award, Getty Images Editorial Grant, Days Japan International, Sony International Photography Award, Master. Report Award, premio Ponchielli. Nel 2019 è stato nominato Photographer of the Year da Pictures of the Year International.
Collabora con quotidiani e riviste nazionali (La Repubblica, Il Fatto Quotidiano, L’Espresso) ed internazionali (The New York Times, Zeit, Yahoo News) e lavora come curatore e direttore artistico per musei e istituzioni italiani. Nel 2022 ha documentato la guerra in Ucraina come inviato per TG Rai 3.

GIOVANNI COBIANCHI
È un fotografo e viaggiatore veronese. Nel 2005 si laurea in storia dell’arte con una tesi in fotografia sul rapporto tra soggetto e fotografo, tema che rimarrà costantemente negli anni la base dei suoi lavori.
Si occupa sopratutto di racconti fotografici di lungo termine e collabora con diverse ONG in termini di sostegno all’avviamento di progetti. I suoi lavori si concentrano su reportages che uniscano fotografia e testo, approfondimenti che poi prevedono la pubblicazione di libri.
Ha esposto ed è stato selezionato in festival nazionali ed internazionali come il Cortona on the Move, il Festival della fotografia etica, Gomma g rant, PH museum.
Il suo ultimo lavoro è una libro frutto di otto anni di viaggio nel nord dell’Albania, pubblicato con SelfSelfbooks. Attualmente sta lavorando ad altri progetti a lungo termine.

PAOLO MARCHETTI
È un fotogiornalista italiano rappresentato dall’agenzia americana “Getty Images”, ha lavorato per circa tredici anni nel campo cinematografico nel reparto “Fotografia – Macchine da Presa” con i più autorevoli direttori della fotografia internazionali e inizia in contemporanea i suoi studi fotogiornalistici prestando attenzione alle tematiche politiche ed antropologiche.
Pubblica regolarmente i suoi lavori nei magazine internazionali più importanti del mondo tra cui Time Magazine, Newsweek, New York Times, Vanity Fair, 6MOIS, Stern, Sunday Times, Der Spiegel, Days Japan, L’Espresso, The Guardian, National Geographic USA, e molti altri.
Marchetti ha ricevuto inoltre i più importanti riconoscimenti al mondo tra cui il World Press Photo, 8 volte il Picture of the Year, il Sony Award, 10 volte il Best of Photojournalism (BOP), il Getty Images, l’Alexia Foundation e molti altri.