6a edizione - Funzione Politica e Sociale dell'Immagine Contemporanea

“Una fotografia deve avere dietro di sé un pensiero:
c’è sempre un rapporto emotivo con la realtà che osserva.”
Letizia Battaglia

La fotografia contemporanea ha un ruolo politico e sociale complesso, che va oltre la semplice documentazione. In un’epoca di saturazione visiva, resta un potente strumento per influenzare l’opinione pubblica e preservare la memoria collettiva.
Come funzione Politica rappresenta un mezzo fondamentale per la critica e la denuncia di ingiustizie (povertà, disuguaglianze, violazioni dei diritti umani). Contribuisce alla costruzione dell’identità nazionale e può essere impiegata per propaganda (e contropropaganda per sfidare i poteri ufficiali) e gioca un ruolo centrale nella comunicazione politica contemporanea tramite media e social network.

Sul piano Sociale è uno strumento essenziale per la preservazione culturale, documenta patrimoni culturali, sensibilizza su temi ambientali e sociali, sfida stereotipi e taboo, dando voce a soggetti emarginati. Permette l’espressione di identità e la narrazione di storie complesse, unendo realtà e rappresentazione.
L’evoluzione tecnologica digitale e social media ha accelerato la circolazione e l’accessibilità delle immagini, ma ha anche sollevato questioni sulla veridicità e sulla manipolazione della fotografia, influenzandone il potere di modellare la percezione della realtà.

L’obiettivo di DIAFRAMMI è mettere in primo piano l’importanza del linguaggio visivo e lo sviluppo di mezzi necessari per interpretare la fotografia contemporanea.
 

PROGRAMMA

LUNEDÌ 19 GENNAIO 2026
RICCARDO BONONI
GIORNALISMO VISIVO E FOTOGRAFIA DOCUMENTARIA
Uno sguardo profondo sulle cose, tra tensione etica e visione di uno strumento semplice ma potente. Non andando alla ricerca della facile notizia, ma creando un ponte tra le persone e i luoghi, che ci permettono di superare i confini geografici e quelli invisibili tra le culture.

LUNEDÌ 16 MARZO 2026
CARLO SALA
LA FOTOGRAFIA COME POETICA CIVILE IMMAGINI CHE INDAGANO LA STORIA E L’ATTUALITÀ
La sovraproduzione di immagini e la loro estetizzazione, il profondo mutamento del rapporto con i media e il consolidamento di un’iconosfera digitale globale ha spinto una serie di artisti a ibridare la pratica fotografica con altri media espressivi per indagare in senso dialettico gli avvenimenti storici del proprio tempo.

LUNEDÌ 27 APRILE 2026
FILIPPO TOMMASOLI
IMMAGINE MILITANTE. IL RACCONTO VISIVO COME IMPEGNO POLITICO.

L’impegno nella documentazione, dal punto di vista politico e sociale, sul tema del diritto all’acqua e della sua negazione.
L’acqua come elemento centrale attorno a cui ruotano gran parte delle tensioni legate all’ingiustizia sociale del sistema capitalistico.
 

I RELATORI

RICCARDO BONONI
Laureato in due diverse branche delle scienze sociali, Psicologia e Antropologia, dal 2010 Riccardo lavora come antropologo visivo presso l’Istituto Irfoss di Padova, Italia. Nel 2016 ha iniziato a collaborare come docente presso l’Università degli Studi di Padova e dal 2022 è direttore del corso di formazione annuale in “Giornalismo Visivo e Fotografia Documentaria”.
Come fotoreporter dal 2015 i suoi progetti sono rappresentati dalle agenzie fotografiche internazionali: Prospekt Photographers a Milano, Parallelozero a Roma e Institute Artist a Los Angels. Dal 2019 è Direttore Artistico di IMP – Festival Internazionale di Fotogiornalismo a Padova.
Combinando fotografia e audiovisivo come approcci di ricerca privilegiati, ha lavorato in Africa, Sud e Nord America, Asia ed Europa. Dal 2006 ha lavorato come ricercatore sul campo in Madagascar, dove sta conducendo un progetto a lungo termine incentrato su importanti tematiche culturali e sociali.
Tra gli altri riconoscimenti, nel 2015 è stato nominato “Miglior fotografo dell’anno – Categoria Sport” ai Sony World Photography Awards. Le sue immagini sono state esposte a Londra, Roma, Berlino, Bucarest, Parigi, Pechino e Lishui, e sono state pubblicate da diverse importanti riviste internazionali. Nella sua visione, la fotografia documentaria è molto più di un semplice strumento per la raccolta di dati: è la base per un linguaggio universale, un ponte tra persone e luoghi che permette di superare i confini invisibili tra le culture.

CARLO SALA
Critico d’arte, curatore e docente all’Accademia di Belle arti Laba di Brescia. È curatore della Fondazione Francesco Fabbri e ha diretto Photo Open Up. Ha curato, tra gli altri, esposizioni per la Biennale di Venezia, il MUNAF e il MART.
Suoi saggi e testi critici sono apparsi in varie pubblicazioni edite da Allemandi, Marsilio, Mimesis, Bruno Mondandori, Postmedia books e Skira; nel 2021 ha pubblicato Stati di tensione. Conversazioni su immagine, società e politica (Silvana). Vive e lavora a Venezia.

FILIPPO TOMMASOLI
Filippo Tommasoli è un fotografo, regista e direttore della fotografia di documentari e fiction, nato nel 1990 a Verona. Laureato in Lettere Moderne e in Linguistica, si è formato come professionista e come persona all’interno dello studio fotografico della sua famiglia (Studio Tommasoli, attivo a Verona dal 1906).
Nel 2016 consegue un master in Antropologia Visuale e Cinema Documentario presso il Centro Studi Etnodramma (Monselice, PD). Dal 2012 ad oggi ha lavorato in Italia e all’estero, come regista e direttore della fotografia, in progetti di varia natura: commerciali, cinematografici, documentaristici. È del 2021 il cortometraggio di fiction “Pizza!”, di cui è regista insieme a Tommaso Giacomin, vincitore di numerosi premi e riconoscimenti in festival nazionali e internazionali.
Dal 2022 comincia a collaborare con Alpenway Media, per la quale realizza come autore e regista documentari per GEO, Rai 3, e continua il lavoro negli Stati Uniti, grazie anche alla collaborazione con Matteo Brunetta, senior Producer per importanti canali e realtà produttive, tra cui National Geographic. È impegnato in diversi documentari di indagine sociale, in Italia e all’estero (Stati Uniti, America Centrale, Africa Orientale e Medio Oriente), focalizzati soprattutto sul tema dell’acqua.
Parallelamente all’attività professionale, si dedica a progetti personali di natura antropologica e sociale e a lavori artistici in cui fa interagire il linguaggio della scrittura con quello della fotografia e della videografia, con mostre collettive e personali.